lunedì 9 luglio 2012

SULLA BARCA CHE NON SI FERMA MAI


Questo blog esiste perche' volevo cercare di condividere, per quanto potessi, i momenti piu' belli e significativi della mia vita. In questi mesi non ho sentito cosi' forte l'esigenza di condividere quello che mi capitava: sia perche' ho capito che se ne puo' fare anche a meno, sia perche' ci sono momenti che sono belli perche' condivisi con le persone giuste e basta. Da gennaio, dalla festa di Radio Deejay, dal mio trasferimento in un'altra casa e dall'inizio del lavoro a Ostello Bello, e' iniziato il mio nuovo viaggio di transizione. Le cose sono cambiate, io sono cambiato: non che mi senta particolarmente diverso, ma e' come se d'un tratto qualcosa mi abbia suggerito di incominciare a capire quali siano le poche cose per cui valga la pena vivere.



Mi piace pensare che noi in questa vita siamo come un uomo su una barca nell'oceano. La barca va da sola, non si ferma mai, e l'uomo sulla barca puo' guardarsi intorno per vedere com'e' il mare, per vedere gli altri sulle altre barche, per scrutare l'orizzonte o per vedere che scia faccia la sua barca. Ma se a quell'uomo importa qualcosa di dove quella barca stia andando, deve fermarsi ed osservarsi. Solo cosi' puo' accorgersi che in realta' e' lui che ha il timone in mano, e che quella barca, che non si ferma mai, e che e' l'unica che c'e' per lui, deve imparare a condurla, in qualche modo.

Dopo che la mia barca ha mollato gli ormeggi, e dopo qualche tempo in cui mi sono destreggiato al timone ho passato un po' dei miei giorni a lasciare che mi portasse dove voleva portarmi, mentre io facevo le scorte, scrutavo le mappe, valutavo in quali acque navigare. Ora e' arrivato il momento di riprendere in mano il timone. Non credo di aver piu' tempo per "gigioneggiare" in giro per il ponte.




Piano piano ho capito che tutto quello che ho fatto, tutto quello che mi e' capitato fino ad adesso, c'entra con la rotta della mia barca: fa tutto parte di un grande progetto, di un percorso che va in una direzione ben precisa. Tutto sta nel capire come fare a mantenere saldo il comando quando il mare si fara' piu' agitato. 

Mi sono detto che per riprendere in mano il timone dovevo partire, e quindi sono partito davvero. Staro' via un po' di tempo: non troppo, ne' troppo poco. Se avrete voglia di capire dove mi trovi in questo momento continuate a seguire questo blog. Avro' bisogno anche di voi. Andro' in cerca di uomini straordinari e cerchero' di prendere da questo viaggio tutto quello che potro' prendere.

Sara' un lungo viaggio, ed e' appena cominciato.



ilmolinari


5 commenti:

  1. Parole bellissime che condivido in pieno...Io sto conducendo la mia barca in modo diverso ed è bello pensare che finiremo tutti la navigata nello stesso porto..
    buon viaggio (in tutti i sensi)!
    Antonella

    RispondiElimina
  2. Io ti disapprovo, a prescindere. Sono quello sulla barca accanto che ti guarda e scuote la testa. Dopodiché ti indica Vulcano e ti chiede com'era il tutore. Ti ho sempre disapprovato, sin da quando ti sei lasciato crescere le basette in seconda elementare.
    Detto questo chiedo perdono per non averti fatto gli auguri e per non aver saputo che stavi partendo (parti parti ma dove casso vai?)
    A mia discolpa posso dire che ho sognato di farti gli auguri..cosa peraltro vera, ragione per cui poi nella vita vera me ne son dimenticato.

    Divertiti, ma non parlare con gli sconosciuti e mettiti la maglia di lana che ti prendi i malanni.

    Gigino Ciop Ciop

    RispondiElimina
  3. Grazie Gigino (unforgettable) e grazie Antonella...a breve nuove news

    RispondiElimina
  4. Nessun vento aiuta il marinaio che non ha un porto dove dirigersi

    RispondiElimina
  5. "Questo è un posto dove prendi commiato da te stesso. Quello che sei ti scivola addosso, poco a poco. E te lo lasci dietro, passo dopo passo, su questa riva che non conosce tempo e vive un solo giorno, sempre quello. Il presente sparisce e tu diventi memoria. Sgusci via da tutto, paure, sentimenti, desideri: li custodisci, come abiti smessi, nell'armadio di una sconosciuta saggezza, e di un'insperata pace. Riesci a capirmi? Riesci a capire come tutto questo - sia bello? (...)
    Quel che io sono è ormai successo: e qui, e ora, vive in me come un passo in un'orma, come un suono in un'eco, e come un enigma nella sua risposta. Non muore, questo no. Scivola dall'altra parte della vita. Con una leggerezza che sembra una danza.
    E' un modo di perdere tutto, per tutto trovare."
    Oceano Mare

    RispondiElimina